Privacy vs accesso alle informazioni: trovare soluzioni e misure GDPR compliant per accedere legittimamente ai dati e sfruttarli per rimanere competitivi
Il 2023 ha visto un record complessivo di ammende comminate, ai sensi del GDPR, dalle Autorità di controllo privacy di tutta Europa: per un totale di 1,78 miliardi di euro, con un incremento netto del 14% rispetto al totale di 1,64 miliardi di euro del 2022. La protezione delle persone fisiche e giuridiche dai pericoli che possono celarsi dietro ad una rete internet è infatti una delle principali preoccupazioni dell’UE, che nel 2018 ha sviluppato il GDPR (General Data Protection Regulation).
L’aumento delle ammende dimostra la crescente attenzione di consumatori e imprese rispetto alle violazioni del Regolamento, la cui corretta attuazione viene accertata dall’EDPB, l’European Data Protection Board. Organizzazioni e imprese vanno incontro ad una sfida importante: bilanciare l’accesso alle informazioni con la privacy di consumatori e utenti.
Come ridurre i danni aziendali causati da violazioni interne ed esterne? Quali sono gli strumenti per garantire la sicurezza dei dati e delle identità aziendali sensibili ed essere conformi agli standard normativi? Come impostare un’efficace architettura Zero Trust?
Nella guida “Cybersecurity e modello Zero Trust” abbiamo analizzato come un’architettura Zero Trust dia nuova linfa ai programmi di sicurezza e garantisca la sicurezza dei dati aziendali. Una corretta implementazione del framework è essenziale per prevenire minacce future ed evolvere assieme alle trasformazioni tecnologiche, rispondendo ai requisiti normativi e di conformità.