Supply Chain Management: definizione, vantaggi e figure chiave
Piano di produzione, Customer Satisfaction, on-time Delivery: l’approccio SCM per razionalizzare i costi e aumentare i margini
In un contesto economico in continuo cambiamento, caratterizzato dalla necessità di adattarsi a nuove modalità di lavoro, tempi di consegna ridotti e flessibilità operativa, un controllo efficiente della logistica e del magazzino diventa un fattore critico per mantenere la competitività. Implementare i principi del Supply Chain Management (SCM) in modo strutturato e moderno garantisce non solo una gestione ottimale delle scorte e la riduzione degli sprechi, ma anche un miglioramento complessivo delle relazioni tra fornitori, produzione e vendite.
SCM: dal fornitore al cliente al giusto costo
Monitorare, anticipare e controllare l’evoluzione dei consumi e le tendenze di mercato è decisivo nella gestione delle attività in produzione e nel monitoraggio intelligente delle scorte a magazzino. Secondo le parole di David Simchi-Levi del MIT, il SMC è “un sistema articolato che coinvolge persone, attività, informazioni e risorse per trasferire nel modo più efficace e finanziariamente vantaggioso un prodotto dal fornitore al cliente, passando attraverso un network produttivo e distributivo eterogeneo e spesso dislocato in più nazioni”.
Ciò richiede un bilanciamento esatto delle quantità di merci prodotte e stoccate, nonché uno snellimento delle procedure di distribuzione al fine di razionalizzare i costi globali e il capitale impegnato, puntando al soddisfacimento dei requisiti dei clienti finali in termini di livello di servizio.
Vantaggi di un SCM efficiente
L’attivazione del Supply Chain Management è strettamente correlata all’adozione di un cruscotto di Demand Planning: solo così è possibile integrare i dati dell’inventario e fare un piano di produzione just-in-time, rispondendo tempestivamente ai bisogni del cliente e ottimizzando gli ordini di materie prime secondo gli esatti cicli di vita dei prodotti.
Lo scopo ultimo è l’on-time Delivery, ovvero la puntualità del flusso logistico e la gestione efficiente della catena di approvvigionamento in ottica di Customer Satisfaction. Attraverso l’integrazione in un’unica visione sistemica di attività fisiche, gestionali e organizzative si riducono il time-to-market e il tasso di resi, ottimizzando al contempo il flusso produttivo e la ridistribuzione mirata della mole di lavoro fra reparti.
Gestire il SCM: il Supply Chain Manager
La fase più critica del SCM è la gestione del flusso dei materiali. La quasi totalità delle imprese adotta due modelli contrapposti: Lean Production (politica pull) oppure Material Requirement Planning (MRP, politica push). Chi decide come organizzare questa complessa macchina? Il Supply Chain Manager.
Responsabile della catena di distribuzione, è il punto di riferimento non solo per fornitori e distributori, ma anche per produzione e area commerciale, gestendo in prima persona il S&OP Plan in un’ottica pull-push. Oltre alle indispensabili competenze tecniche, il Supply Chain Manager coordina team diversi attraverso gli strumenti Agile tipici del PM, incrocia le funzioni dei reparti coinvolti operando in una visione d’insieme, pianifica le scorte attuando le previsioni di vendita e sovraintende i criteri di stoccaggio in magazzino.
Per difendere il vantaggio competitivo e accrescere la soddisfazione dei clienti, fare proprio un approccio di Supply Chain Management è indispensabile: solo così è possibile gestire con sicurezza la complessità crescente delle filiere internazionali, facendo leva su know-how verticali e capacità organizzative strategiche.