Ecodesign e Upcycling per il futuro del Food System
Responsabilità condivisa e nuove opportunità nella filiera alimentare grazie all’attuazione delle logiche innovative di Circular Economy
La gestione lineare che ha caratterizzato il sistema produttivo e di consumo del cibo nell’ultimo secolo è stata causa di degrado ambientale e sociale: ciò ha contribuito all’impoverimento della dotazione di capitale naturale e culturale e all’inquinamento trasversale dal campo allo stomaco, con il risultato di un cibo spesso povero di nutrienti come di valori.
Per invertire la rotta e interrompere la catena di depauperamento, di cui siamo esecutori e vittime, è necessario intervenire tempestivamente e con metodo attuando le logiche di economia circolare sostenute non solo dagli organismi europei e internazionali ma anche dai consumatori.
La Circular Economy nell’agroalimentare
Secondo ISPRA, l’Italia ricicla il 72% dei rifiuti prodotti e raggiunge il 64% di raccolta differenziata, superando di fatto l’obiettivo europeo del 55% nel 2025. Oltre questo, il tasso di circolarità di materia seconda nell’economia ottenendo così la medaglia d’oro a livello europeo per recupero e riciclo di rifiuti. Il tasso di circolarità di materia prima nell’economia tocca il 21,6% nel 2020 (ultimo anno disponibile a livello di dati, +1,3% sul 2019), contro una media UE di appena 12,8%. L’Italia, in tutti i segmenti analizzati, ottiene la medaglia d’oro a livello europeo per recupero e riciclo di rifiuti, un riconoscimento importante per affrontare e vincere la sfida al rincaro delle materie prime.
Tuttavia, pur occupando una buona posizione nel campo dell’economia circolare, il nostro Paese non può crogiolarsi ma anzi deve accelerare. L’aumento dei prezzi delle materie prime, unite alle difficoltà energetiche, è solo l’ultimo campanello d’allarme, mentre la crisi climatica è già realtà. L’economia circolare è da intendersi come cambio di paradigma che può portare al raggiungimento del reale obiettivo da perseguire: il disaccoppiamento della crescita economica e dell’uso delle risorse già accennato sia nel Piano d’azione europeo per l’economia circolare che nella prima bozza della Strategia nazionale per l’economia circolare.
Oggi, questo percorso di eccellenza deve essere ulteriormente rafforzato e sviluppato in tutti i settori. In particolare, per la filiera agroalimentare, il Green Deal europeo supporta la strategia “From Farm to Fork” (Dal produttore al consumatore), riconoscendo i legami inscindibili tra persone, società e pianeta sani.
La transizione verso la Circular Economy presuppone, quindi, nuove modalità di produzione e consumo e una valorizzazione massima di prodotti, materiali e risorse relegando al minimo la produzione di rifiuti. In questo contesto emergono con forza i concetti di Ecodesign e Upcycling.
La catena del valore nel Food System
Ecodesign e Upcycling sono le parole chiave con cui si declina l’economia circolare nella filiera agroalimentare. Il primo concetto descrive la scelta di privilegiare risorse materiali ed energetiche rinnovabili: questo si traduce nell’impiego di materiali 100% recyclable e potenzialmente “infiniti” (come vetro e acciaio) per un packaging sostenibile, di cui si punta a mantenere la purezza lungo tutta la filiera attraverso logiche di mono-materialità e tecnologie avanzate di disassemblaggio e recupero. A questo si aggiunge il rinnovato valore attribuito a prossimità e km 0, sia nell’utilizzo razionale di risorse localmente disponibili, sia nella simbiosi industriale e territoriale su scala locale.
L’Upcycling, invece, rappresenta la trasformazione di ciò che viene considerato rifiuto o scarto per un ciclo produttivo in una risorsa ad alta redditività per un’altra filiera. A differenza di quanto avviene tradizionalmente con i processi di riciclo, in cui spesso si determina una perdita di valore della materia (Downcycling), nei casi di Upcycling il valore della risorsa è mantenuto o addirittura incrementato, portando risultati straordinari in termini di produttività, nuove opportunità di mercato e riduzione dei costi di smaltimento.
Il mercato odierno dimostra quanto l’economia circolare sia una direttrice di sviluppo indispensabile, per il pianeta e le persone, in quanto sinonimo di responsabilità condivisa e nuove opportunità di sviluppo e lavoro. Grazie alla Circular Economy for Food si sta progressivamente sviluppando un concetto innovativo di qualità di sistema, che abbraccia il valore del cibo nella sua diversità bio-culturale e la salda alla catena del valore in sistemi aperti.